E’ in programma per mercoledì 15 febbraio 2017 il primo tavolo tecnico al Governo sull’antiriciclaggio che vede la partecipazione dei professionisti.
L’occasione sarà colta dal Viceministro Luigi Casero per risolvere la questione delle buste paga, che ha suscitato la reazione immediata dei consulenti del lavoro.
Obblighi antiriciclaggio su buste paga e contributi
L’allarme è sorto in seguito alla nuova disciplina, contenuta nella bozza di Dlgs di recepimento della direttiva 849/2015/Ue in materia di antiriciclaggio, che estende l’adeguata verifica del titolare effettivo agli adempimenti in materia di amministrazione del personale. Tali adempimenti, invece, finora risultavano esclusi dagli obblighi antiriciclaggio ai sensi dell’articolo 12 del Decreto legislativo 231/2007 e dalla stessa interpretazione della normativa da parte del MEF.
Secondo la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, le buste paga devono essere escluse dalle verifiche antiriciclaggio, sottolineando, al riguardo, come “non è comprensibile a livello giuridico quale sia il motivo della ricomprensione degli adempimenti in materia di lavoro tra gli oneri in materia di antiriciclaggio a carico dei professionisti”.
Inoltre, il Consiglio nazionale dei consulenti ha segnalato al Viceministro Casero come tale previsione “comporterebbe per i professionisti un aggravio di lavoro sproporzionato rispetto al condiviso obiettivo della lotta al riciclaggio del denaro sporco”. Secondo la Calderone si tratterebbe, infatti, di nuovi oneri inutili per la categoria professionale.
Sui consulenti del lavoro ricadrebbe, infatti, l’onere di un controllo preventivo sui svariati milioni di buste paga gestiti ogni mese, con relativo rallentamento di tutti gli altri adempimenti gestiti per conto della Pubblica Amministrazione.
fonte: eDotto