Il Ddl Semplificazioni – proposta di legge C. 1074 – è stato licenziato dalla Commissione Finanze della Camera dei Deputati. L’eliminazione dal testo degli emendamenti relativi all’apertura anche a commercialisti e avvocati delle competenze su registrazione e deposito di cessioni o affitto d’azienda, muove il disappunto di Anc e Adc.
La decisione sulla questione sarà presa dall’Aula. Le associazioni citate auspicano che all’emendamento, riformulato, sia dato l’ok dalla Camera.
Nell’attesa, si conferma lo stato di agitazione che, in ragione di questo ulteriore motivo, potrebbe sfociare nell’astensione collettiva.
Brutto passo indietro. La categoria: il parere ostativo nega competenze che invece sono propriamente nostre
In un comunicato congiunto dell’11 aprile 2019, si legge: “Questa decisione, che certamente ha salvaguardato la successiva possibilità di approvazione del Decreto, rappresenta un brutto passo indietro rispetto alle intenzioni più volte dichiarate dalla maggioranza di procedere senza esitazioni nel processo di semplificazione e sburocratizzazione degli adempimenti amministrativi”.
Sconcerto e amarezza per il parere negativo rilasciato dal Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi del Governo, che reputa i commercialisti non in grado di offrire le medesime garanzie della professione notarile.
“Ma ancor più amara è la notizia, appresa dalla stampa, che sia stato un parere dell’Autorità Antimafia e antiterrorismo a bocciare definitivamente l’emendamento. Si getterebbe un’ombra – ammoniscono le Associazioni nel comunicato – sulla moralità di una professione ordinistica, quella dei Dottori Commercialisti, ordinata dalla Legge e vigilata per di più dallo stesso Ministero della Giustizia, che fa dell’etica professionale un imprescindibile punto d’onore”.
I commercialisti, al pari dei notai, sono soggetti alla medesima normativa antiriciclaggio
Stessa normativa antiriciclaggio dei notai e competenze per trattare e certificare tutto il ciclo di vita dell’azienda, così come avveniva prima della L. 310/1993: le professioni ordinistiche, tutte, sono dei presidi di legalità dello Stato e non si possono negare ad alcune di esse determinate funzioni, che oltretutto genererebbero positive ricadute sull’attività economica, soprattutto per motivazioni aleatorie e non legate ad alcun motivo tecnico.
Al pari della questione delle competenze sulle cessioni di quote, scendono dal carro delle semplificazioni approvate in commissione Finanze alla Camera anche l’esterometro trimestrale e il patent box senza ruling.
Fonte: eDotto