Nel corso del suo iter di approvazione, il decreto Milleproroghe (Dl 244/2016) incorpora altri emendamenti molto attesi, che sono stati approvati in data 14 febbraio 2017 dalla Commissione affari costituzionali del Senato. Il provvedimento è ora atteso al voto di fiducia dell’Aula di Palazzo Madama per poi passare alla Camera dove dovrà essere licenziato entro la fine del mese.
Nuovo Spesometro
L’emendamento che rivede le date di invio dello spesometro è stato approvato, prevedendo ora l’invio in due sole tranche dei dati relativi alle fatture emesse e ricevute per tutto il 2017, invece delle quattro inizialmente previste dal decreto fiscale. Infatti, in base all’emendamento 14.0.15 al decreto Milleproroghe viene modificato l’articolo 4, comma 4, del DL n. 193/2016 e previsto che le comunicazioni dei dati Iva relative al primo semestre devono avvenire entro il 16 settembre 2017 (termine che slitta al 18 settembre perchè il 16 cade di sabato), mentre le comunicazioni per il secondo semestre entro la fine del mese di febbraio 2018. Nessuna modifica, invece, per le comunicazioni relative alle liquidazioni Iva: resta, infatti, fermo l’obbligo di effettuare le trasmissioni all’Agenzia delle Entrate trimestralmente.
Proroga Ires e Irap e bilanci
Dopo una lunga attesa trova conferma anche la norma per la semplificazione dei bilanci delle imprese, che consentirà di determinare con più facilità le imposte dovute. L’emendamento presentato al Governo consente di raccordare le regole sui bilanci in vigore dal 2016 con quelle sul calcolo delle imposte, venendo incontro alle richieste presentate da professionisti e imprese. A questa previsone è agganciata anche la norma che contiene la proroga di 15 giorni per trasmettere la dichiarazione Ires (Redditi Sc) e quella per l’Irap, che quindi andranno trasmesse entro il 16 ottobre. Riguardo agli Intrastat acquisti (non previsti dalla direttiva Ue) viene confermato l’invio per tutto il 2017 in attesa di studiare semplificazioni perché la parte statistica riguarda solo una parte dei soggetti obbligati.
Altre misure
Il decreto Milleproroghe si è “allargato” notevolmente, inglobando anche tutta una serie di differimenti e misure specifiche che non avevano trovato posto nella Legge di bilancio 2017. Per quanto riguarda il capitolo fiscale è da ricordare l’emendamento che sposta al 31 dicembre 2017 il termine per la conclusione dei concorsi da dirigente all’Agenzia delle Entrate. Nel complesso si tratta di due concorsi banditi per complessivi circa 600 posti, che finora sono rimasti sospesi perchè bloccati da una serie di ricorsi incrociati tra Tar e Consiglio di Stato. Slittata anche la sperimentazione della lotteria degli scontrini che sarebbe dovuta partire già a marzo per gli acquisti con moneta elettronica: la partenza resta fissata per gennaio 2018. Inoltre, si allunga di un anno la detrazione del 50% dall’Irpef per l’Iva dovuta sugli acquisti di case da costruttore per gli immobili in classe energetica A e B. Sul versante previdenziale, è stata approvata la proposta al Milleproroghe che consente la proroga al 30 giugno 2017 della Dis-Coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi anche a progetto. La proroga fino a fine giugno di quest’anno consente il ricorso alla Dis-Coll per i casi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1° gennaio 2017 fino al 30 giugno. Per quanto riguarda il capitolo giustizia, è stata approvata la norma secondo la quale l’iscrizione all’albo speciale per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori può essere richiesta da coloro che maturano i requisiti secondo la vecchia disciplina (ante nuovo ordinamento della professione forense del 2012), ossia entro 6 anni e non più 4 dall’entrata in vigore delle nuove regole. Per i magistrati – che alla data di entrata in vigore del provvedimento esercitano le funzioni presso la sede di prima assegnazione o hanno avuto assegnata la prima sede – il trasferimento o l’assegnazione ad altre funzioni potrà avvenire dopo tre anni invece dei quattro previsti per coloro che arriveranno dopo.
fonte: eDotto